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Fotografia

TUTORIAL REGOLA DEI TERZI

di Fabrizio Paravisi - Ultimo aggiornamento: 2015-05-05

Introduzione

Quali sono le zone dell'immagine che l'occhio umano identifica come piu interessanti rispetto al resto? Come mai alcune fotografie attraggono maggiormente l'osservatore? Forse la scelta del diaframma, dei colori o del soggetto stesso, oppure un corretto posizionamento degli elementi nella scena...
In questa seconda parte del tutorial inizieremo ad analizzare le regole compositive vere e proprie, con particolare riferimento alla regola dei terzi.

La regola dei terzi

In fotografia la regola dei terzi è la norma in base alla quale si suddivide l'inquadratura, sia verticalmente che orizzontalmente, in tre settori. L'intersezione di queste linee definirà alcune "zone auree" in cui andranno disposti i principali elementi fotografici, sui quali si concentrera' l'attenzione dell'osservatore.


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Un po di storia

Le origini della regola dei terzi risalgono agli antichi greci, che introdussero il concetto di "proporzione divina" (o sezione aurea) per ottenere una dimensione armonica delle cose.
Dalla natura all'arte, dalla geometria alla pittura, dall'architettura alla musica, l'armoniosita' veniva rappresentata in forma matematica dal cosidetto "numero d'oro" (1,618933...) .
Questo numero irrazionale è il rapporto fra due grandezze differenti, di cui la maggiore delle due è medio proporzionale tra la minore e la loro somma. ((a+b) : a = a : b).

ESEMPIO:

composizione

Dato un segmento (AC), si ottiene una sezione aurea quando il tratto più corto (BC) sta al tratto più lungo (AB) come il tratto più lungo (AB) sta al segmento intero (AC).

La proporzione sarà così espressa: BC: AB=AB: AC

Risolvendo l'equazione otterremo il numero d'oro.. 0,618 / 0,382 = 1,1618.....
Partendo da questo segmento potremo definire anche le altre forme auree quali il rettangolo, il triangolo, la spirale... Non mi soffermo troppo sui concetti matematici, potete trovare un approfondimento a riguardo su wikipedia.

Alcuni storici affermano che già prima dei greci alcuni popoli fossero a conoscenza della proporzione aurea. Ad esempio per quanto riguarda gli antichi egizi,il rapporto fra base e altezza della piramide di Cheope (che ha i lati di 230mt e un'altezza di 147mt) sarebbe molto vicino a 1,6...
Possiamo ritrovare la proporzione aurea anche in storiche costruzioni quali il partenone e Notre Dame, nelle opere artistiche di Leonardo da Vinci e Botticelli.

Fu nell'800 che la "proporzione divina" venne definita "sezione aurea" e andò sempre piu diffondendosi anche nel campo dell'arte.
A differenza del passato, furono gli artisti stessi ad ammettere l'utilizzo di questa particolare proporzione, erano convinti che il "rettangolo aureo" fosse la chiave dell'armonia delle loro opere, influenzati anche dai numerosi studi che ne avevano certificato la presenza in natura.

La regola dei terzi nella fotografia di paesaggio

L'errore piu frequente che viene commesso dai fotografi principianti è quello di centrare tutti i soggetti all'interno della scena. Quando viene inquadrata una persona la si pone al centro del fotogramma, quando si fotografa un paesaggio la linea dell'orizzonte viene posizionata al centro. Bé, questo è un grave errore fotografico che pregiudica la composizione delle nostre immagini.
Molte delle nostre fotografie paesaggistiche comprendono la linea dell'orizzonte, posizionarla al centro comporterebbe un disorientamento dell'osservatore, il quale non riuscirebbe quindi a interpretare il messaggio,l'emozione o l'idea che volevamo trasmettere.
Gli antichi pittori greci per rendere piu armoniosi i loro dipinti, utilizzavano la proporzione aurea per separare gli elementi all'interno della scena; questa tecnica è giunta a noi con il nome di "regola dei terzi".
Questa regola stabilisce che, per valorizzare l'immagine, l'orizzonte va posto sui due terzi superiori oppure sui due terzi inferiori, a seconda di quale parte della scena riteniamo sia la più importante. Se decidiamo che la zona piu significativa sia sotto l'orizzonte, allora è consigliabile posizionare la linea dell'orizzonte in alto e viceversa.
Non vi è mai capitato di arrivare in una spiaggia di sabbia bianca finissima, bagnata da un mare turchino e voler scattare una foto ricordo? Il nostro scopo è quindi rappresentare "la bellissima spiaggia", è lei la protagonista della scena. Beh, quale modo migliore per immortalarla se non quello di darle piu spazio nell'inquadratura rispetto al resto?
Se volessimo invece fotografare un paesaggio sul quale si sta per abbattere un forte temporale, con il cielo coperto da nubi nere, dove posizionereste la linea dell'orizzonte? La domanda dovrebbe essere ormai retorica.

composizione

[Balos Beach, Creta - Nikon D50, Nikon 35-70 2.8D, f10 1/200]
Questa bellissima spiaggia si trova a Creta, nella parte nord ovest dell'isola. Per raggiungerla bisogna percorrere una strada dissestata a passo d'uomo per circa un'ora e poi scendere tramite una lunga scalinata. Per dare piu importanza alla spiaggia ho posizionato la linea dell'orizzonte in alto, in modo che l'occhio dell'osservatore cadesse subito sulla parte bassa dell'inquadratura.


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[Cala en Torqueta, Minorca - Nikon D50, Nikon 35-70 2.8D, f8 1/125]
Ero sul sentiero litoraneo "cami de cavalls" a Minorca, nei pressi della bellissima spiaggia Cala en Torqueta; il tempo stava peggiorando a vista d'occhio e le nuvole avanzavano impetuose. Quest'ultime erano le protagoniste della scena, che ho valorizzato posizionando la linea dell'orizzonte in basso. L'utilizzo del grandangolo ha aumentato il senso di profondità.


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[Cap De Cavalleria, Minorca - Nikon D50, Nikon 35-70 2.8D, f8 1/200]
Per raggiungere il faro di cap de cavalleria a Minorca è necessario percorrere un tratto di strada a piedi. Il percorso è stretto e dissestato, per rappresentarlo ho deciso di inquadrare la strada da vicino posizionando l'orizzonte in alto. Inoltre ho collocato il faro in una delle "zone auree", ossia in uno dei punti di interesezione delle linee


Punti chiave

Come descritto nell'immagine precedente, i punti di incontro delle rette che dividono orizzontalmente e verticalmente l'inquadratura, sono i punti di maggior interesse visivo dove l'occhio dell'osservatore cade istintivamente. Questa regola compositiva ci consiglia quindi di collocare in quelle zone decentrate gli elementi chiave della scena, in modo che l'attenzione cada su di essi.
Di seguito vi mostrerò una serie di immagini dove ho applicato questa regola, decentrare il soggetto è sicuramente una delle regole compositive da tener maggiormente in considerazione, i nostri scatti risulteranno meno banali e piu dinamici.

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[Barolo (CN), Piemonte - Nikon D50, Nikon 35-70 2.8D, f8 1/250]
Questa immagine l'ho scattata agli inizi di Novembre nei pressi di Barolo, in piemonte, zona di produzione del famoso vino. Il paesaggio è a dir poco spettacolare in quel periodo, tutti i vitigni in tenuta autunnale offrono calde sfumature di colore, è il paradiso di ogni fotografo, vi consiglio di farci un salto. Questa è un esempio dei tanti scenari offerti, ho notato subito la pianta rossa isolata in mezzo ai vigneti e mi sono fermato a fotografare. Ho posizionato la pianta vicino all'intersezione delle linee, in modo da dare importanza alla pianta, che mi aveva colpito in modo particolare.
[Immagine selezionata al Nikon International Photo Contest 2008/2009 e pubblicata sul Nikon Calendar 2010]


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[Parco Sigurta' (Verona), Lombardia - Nikon D50, Nikon 80-200 2.8D, f5.6 1/320]
Il Parco Giardino Sigurtà si trova a Valeggio sul Mincio in provincia di Verona, è un grande parco ben curato dove trascorrere una tranquilla giornata nella natura, interessante anche per i numerosi spunti fotografici che offre. In una delle tante vasche ho notato questa rana che se ne stava tranquilla sopra una foglia di ninfea; con il teleobiettivo ho zoommato sulla scena e anziche' inquadrare la rana a tutto schermo, ho scelto di immortalarla nel suo habitat. Ho inquadrato le foglie di ninfea facendo attenzione a posizionare la rana in una delle zone auree, create dall'intersezione delle linee immaginarie della regola dei terzi.


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[Mapello (BG) - Nikon D50, Nikon Micro 105 2.8D, f5.6 1/125]
L'obiettivo macro è la porta d'accesso a un nuovo mondo, ricco di soggetti da fotografare, apparentemente invisibili all'occhio umano. La macro fotografia è una delle tecniche piu interessanti, ma difficili allo stesso tempo, ci sono numerose variabili in gioco da tenere in considerazione al fine di ottenere immagini nitide. Una di queste variabili è sicuramente il vento! Con forti rapporti di ingrandimento, ogni piccolo movimento va a pregiudicare la nitidezza dello scatto. Ho posizionato il mio robusto cavalletto (un manfrotto 055 pro) con montata la fotocamera e ho messo a fuoco il soffione. La scelta dell'inqudratura è particolare e ricercata: ho posizionato il "cuore" del fiore in una delle zone auree e ho scelto un taglio obliquo per il gambo, in modo da avere maggior dinamismo e richiamare la precarieta' del soffione stesso. Ho pazientato qualche minuto nell'attesa che non ci fosse neanche un filo di vento e ho scattato. Scegliere di un diaframma aperto è utile per creare un effetto flou del soffione, in modo da rappresentare la sua morbidezza e sfocare lo sfondo


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[Mapello (BG) - Nikon D50, Nikon 35-70 2.8D, f2.8 1/250]
I chiodini crescono numerosi sulle montagne come nelle campagne bergamasche; sono commestibili ma per il loro consumo è sempre consigliabile una prebollitura, gettando l'acqua di cottura, in modo da risultare più digeribili. Questi funghi dopo eventuali gelate, risultano tossici e quindi non devono essere raccolti. Con la macchina sul cavalletto li ho inqudrati dall'alto, posizionando i funghi a fuoco in uno dei punti chiave della composizione.

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