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Australia

CAIRNS E LA GRANDE BARRIERA CORALLINA

di Fabrizio Paravisi - Ultimo aggiornamento: 2017-03-05

Introduzione

Cairns è un importante centro turistico nel nord del Queensland, il suo porto rappresenta il principale punto di partenza per le crociere dirette sulla grande barriera corallina.
Abbiamo trascorso due notti in questa cittadina, l'ideale iniziale era di visitare Fitzroy Island, poi invece siamo finiti al largo ad ammirare il reef. Vicino alla città ci sono molti luoghi interessanti da visitare, fra i quali le piscine naturali all'interno della foresta pluviale.

Questa pagina fa parte del mio roadtrip nel Queensland, a questo link potete trovare l'itinerario completo.

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Come arrivare

Aereo

L'aeroporto internazionale di Cairns è collegato con le principali città dell'Australia e con l'estero. Numerose sono le compagnie low-cost che effettuano la tratta:

Tiger Air, ho aquistato con questa compagnia le tratte Sydney-> Cairns e Brisbane -> Sydney, è in assoluto la più economica
Virgin Australia
Qantas , è compagnia nazionale principale
Jetstar , altra compagnia lowcost

Treno

La stazione di Cairns è la tappa finale, in direzione nord, del percorso ferroviario denominato "Spirit of Queensland", che collega Brisbane e Cairns. Sul sito potete trovare tutte le informazioni riguardo a fermate, costi ed orari.

Autobus

L'autobus è comodo per effettuare tratte brevi fra un paese e l'altro, volendo operano anche compagnie per viaggi a lunga percorrenza come Greyhound Australia. Gli autobus sono confortevoli e dotati di aria condizionata, bagni e televisione, ma i prezzi sono molto più alti rispetto ad un volo lowcost, senza contare la durata del viaggio.

Dove dormire

Ci sono numerose tipologie di alloggio a seconda del budget e delle esigenze di ognuno. Con i classici motori di ricerca è possibile individuare alcune delle strutture disponibili e farsi un'idea dei prezzi.
Io ho scelto l'ostello Njoy! Travellers Resort, prenotato tramite booking. La camera era abbastanza spartana ma comunque sufficentemente pulita e spaziosa, per un paio di notti va più che bene. E' possibile optare anche per i classici dormitori se avete intenzione di risparmiare il più possibile. Il prezzo è stato di 50€ a camera/notte (75$), con bagno privato.
Si trova a circa 1km dal porto e si può raggiungere comodamente a piedi con una passeggiata di 15 minuti.

Cosa vedere

canna da zucchero

Piantagioni di canna da zucchero in direzione Cairns

Cosa portare, attrezzatura utile

Di seguito alcuni consigli su cosa mettere in valigia prima di partire alla volta di Cairns:

  • Sacca impermeabile, è l'accessorio secondo me indispensabile per quando si ha intenzione di fare un'escursione in barca. Ma non solo, anche in luoghi umidi e piuttosto piovosi. Io utilizzo questa sacca, è realizzata con un PVC molto resistente, costa poco ed è dotata di cinghia a tracolla. La versione da 20 litri è molto spaziosa, ci sta comodamente la borsa con la macchina fotografica, cellulare, documenti e tutti gli oggetti da tenere asciutti.
  • Muta, intera in neoprene o licra per le anti medusa "stingersuit". Durante le escursioni organizzate di solito viene fornita, ma se avete intenzione di fare un bagno in autonomia è consigliabile averla, soprattutto d'estate. Io l'ho utilizzata diverse volte durante il mio viaggio nel Queensland, a questo link un modello di buona qualità.
  • Scarpe comode, se avete intenzione di visitare la foresta pluviale, non andateci in infradito! Consiglio le scarpe da trekking se volete fare qualche percorso di trekking di diversi chilometri, il terreno nella foresta è umido e scivoloso.
  • Poncho, il classico kway da usare in caso di pioggia
  • Pantaloni lunghi, da usare per i trekking nella foresta. Io consiglio quelli che si possono separare e diventano pantaloncini, sono molto pratici
  • Crema solare, consiglio che può sembrare scontato, ma se fate un'escursione alla barriera corallina non dimenticatela in hotel!

Link utili

Governo del Queensland, sito ufficiale con molte info utili
Cairns Today, sito del turismo di Cairns
Grande barriera corallina, sito ufficiale riguardo al nord Queensland

Diario

Arrivo a Cairns

Queensland road trip map day 3

Clicca qui per vedere la mappa in Google Maps
Dove ho dormito: NJOY Travellers Resort, Cairns

Arriviamo all'ostello "Njoy! Travellers Resort" di Cairns con il buio, in queste zone gli orari di alba e tramonto cambiano poco durante l'anno, sono stabili attorno alle 6 e 18. Parcheggiamo l'auto negli spazi gratuiti di fronte alla reception, scarichiamo i bagagli e ci fermiamo al desk per il checkin. Ci accolgono due ragazzi giovani, come del resto la stragrande maggioranza degli ospiti, credo che l'età media sia attorno ai 25 anni.
Completate le fasi di registrazione mi fermo qualche minuto con loro a parlare del mio viaggio attraverso il Queensland. Gli spiego che la mia idea è di saltare l'escursione alla barriera corallina e di vedere qualcos'altro nei dintorni, soprattutto per il costo medio del pacchetto. Il ragazzo mi propone un tour di un giorno ad un costo accettabile, 120$ compreso di pranzo. Quelli visti online prima di partire costavano almeno il doppio. Mi lascio convincere e prenoto la gita, infine salgo in camera a lasciare i bagagli. Quest'ultima ha un arredamento molto base in pieno stile "ostello", sul mobile del bagno c'è una processione perenne di formiche, ma a parte questo la pulizia è discreta.
Mentre mia moglie si fa una doccia io rimango a guardare il cielo fuori dalla finestra, solcato da tantissime volpi volanti. Sembra quasi un film dell'orrore!
Andiamo a piedi nella zona del porto, dove si concentrano le attività commerciali e di conseguenza anche tutti i turisti. La scelta gastronomica varia dai classici fast food ai ristoranti orientali, passando per greci, tirolesi e ovviamente italiani. Ci facciamo ingolosire da un particolare locale che serve gelato. E' un self service e la meccanica è semplice: si paga a peso con un tetto massimo di spesa, oltre quella soglia il peso aggiuntivo è gratuito. Ovviamente è possibile utilizzare esclusivamente il singolo cono/coppetta, quindi risulta difficile aggiungere troppa roba. Alcuni ragazzi prima di noi hanno creato dei coni gelato talmente alti da sfidare la legge di gravità.
Torniamo in ostello e ci concediamo un meritato riposo, in vista della gita di domani.

Escursione alla grande barriera corallina

Alle 7.15 di mattina scendiamo nella hall dell'ostello dove ci aspetta la navetta per accompagnarci al porto. Il cielo è limpido e la temperatura è attorno ai 30°C, l'ideale per un'escursione in mare. Raggiungiamo il molo indicato dai ragazzi all'ostello, quindi saliamo sulla piccola barca di CDC (Cairns dive center). Al piano terra ci sono le classiche panche con i tavolini in grado di ospitare al massimo 50 persone, mentre al piano superiore c'è una zona solarium. Fortunatamente non siamo in molti e riusciamo a muoverci agevolmente, il fatto di essere in un periodo di bassa affluenza è un vantaggio.
La prima tappa del viaggio è Fitzroy Island, dove alcuni passeggeri scendono per trascorrere la giornata sull'isola, mentre altri come noi continuano la navigazione verso la grande barriera corallina. Quest'ultima si trova in mare aperto e ci vogliono circa 3 ore di navigazione per raggiungere il reef. Il mare non è particolarmente mosso, ma nonostante questo la barca ondeggia all'inverosimile, soprattutto a causa della sua dimensione ridotta.
Nella prima parte del viaggio riesco fortunatamente a dormire, ma dopo circa un'ora e mezza vengo svegliato dagli spruzzi d'acqua che si infiltrano attraverso le tende. Durante il viaggio cerco di concentrarmi fissando l'orizzonte, non ho alcun problema di stomaco ma il continuo ondeggiare stordisce non poco. Come se non bastasse una ragazza inizia a vomitare, innescando una reazione a catena che coinvolge altri passeggeri.
Raggiungiamo finalmente il reef dove fare snorkeling, la nostra imbarcazione viene ancorata ad un'altra più grande, probabilmente utilizzata per le gite di più giorni consecutivi.
Uno dei membri dell'equipaggio ci spiega le regole principali da seguire in acqua, ci mostra come comunicare con le persone rimaste sulla barca e altre cose di cui non capisco nulla. L'inglese australiano è a volte incomprensibile.
L'attrezzatura fornita è di qualità veramente scarsa e alquanto logora, la muta anti meduse consegnata a mia moglie ricorda la maglietta che indossava Terence Hill in "lo chiamavano trinità".
Io mi sono portato dall'Italia la muta 3mm che utilizzavo quando facevo apnea ed anche maschera e boccaglio. Lo spessore di quella indossata da mia moglie è meno di 1mm, serve giusto per proteggersi dalle meduse ma non dal freddo.
In ogni caso la temperatura dell'acqua è piuttosto calda, nonostante la lontananza dalla costa, la barriere corallina aiuta a creare un ottimo microclima e a bloccare le onde dell'oceano.
Ci tuffiamo e raggiungiamo un piccolo reef a forma di cerchio dal diametro di circa 10 metri, è praticamente una montagna che sbuca dal fondo del mare, la cui cima arriva a sfiorare appena la superficie dell'acqua. Rimango incantato a guardare la quantità impressionante di flora e fauna, dai colori, forme e comportamenti più disparati. Ci sono anemoni di mare color blu elettrico, accarezzati dai famosissimi pesci pagliaccio "Nemo", che nuotano tra i banchi di corallo rincorrendosi l'un l'altro. Mi ritrovo a nuotare fra banchi di pesci di cui non conosco nemmeno il nome, che non sembrano preoccuparsi della mia presenza.
Veniamo richiamati all'ordine dal personale della barca, il pranzo è servito! La voglia di mangiare qualcosa non mi sfiora nemmeno l'anticamera del cervello, ho ancora lo stomaco che chiede pietà per il viaggio di andata.
Al tavolo con noi c'è una coppia francese che vive in Germania, sono tipi piuttosto tranquilli e poco loquaci, sul fatto di vivere in terra tedesca lui dice: "non è male, c'è molto lavoro, però quando vedi questi che se ne stanno tutto il giorno in barca…" Sarà, ma stare tutto il giorno in barca, su questa barca, non è un'opzione che mi alletta molto. La ragazza prende una pillola per il mal di mare e me ne offre una, accetto e su suo consiglio mangio qualcosa. Il buffet non si può definire invitante, mi accontento di tappare il buco con pasta fredda e insalata.
Dopo pranzo c'è tempo per un'ultima sessione di snorkeling (o immersione), mia moglie resta a bordo e io mi concedo un giro fra i vari reef.


Barriera corallina

Foto di repertorio, fonte: gbrmpa.gov.au. Non riesco piu a trovare le foto scattate col cellulare, la reflex era in camera!
Comunque è possibile fotografare la barriera corallina solo in volo o con un drone.

Il viaggio di ritorno non mi crea particolari problemi, forse grazie alla pillola o forse perchè ormai c'ho fatto il callo. Dal molo ci dirigiamo verso l'Esplanade Lagoon, che è zona verde con piscine e prati dove potersi sdraiare e rilassare. Le piscine non hanno impedimenti o limitazioni, hanno l'aspetto di piccoli laghetti e chiunque può entrare per fare un bagno.
Dopo un po di relax torniamo a piedi verso l'ostello, passando sotto gli alberi abitati dalle volpi volanti, la colonia è talmente vasta che il colore nero prevale sul verde delle foglie.
Per cena mangiamo qualcosa al ristorante Greco "Yaya’s Hellenic Kitchen and Bar", la cucina non è male e anche le porzioni sono abbondanti, il problema è che ci sembra di essere ancora seduti sulla barca. La stessa sensazione che ti colpisce quando hai passato una giornata intera sulle montagne russe. Io non ci faccio molto caso, la fame ha il sopravvento su tutto il resto, soprattutto dopo il digiuno forzato a pranzo.

Conclusa questa giornata alla barriera corallina mi chiedo, ma ne vale davvero la pena? Secondo me no, almeno non così. In fin dei conti il tempo passato a fare snorkeling/sub è stato poco, rispetto a quello "sprecato" per il viaggio. Non fraintendete, il reef è davvero bello, ricco di vita e per guastarsi il meglio è necessario andare al largo. Però più che un'escursione è stata una tortura, meglio valutare bene l'operatore, una barca più grande e meglio equipaggiata avrebbe fatto la differenza.
Se siete appassionati di immersioni vi consiglio di fare una gita di almeno un paio di giorni.

Cairns Market e partenza

Prima di lasciare Cairns alla volta di Townsville ci concediamo un giro al Rusty's Market, attivo solo dal venerdì alla domenica, dove ci sono innumerevoli bancarelle di frutta e verdura.
I frutti tropicali sono i principali protagonisti e anche l'aria è carica del loro profumo: mango, papaya, banane, jack fruit e altro ancora. Acquistiamo alcuni mango del tipo "asian queen", che sono più piccoli rispetto a quelli che si trovano nei nostri negozi, ma di un sapore e una dolcezza incredibili.
Il jack fruit è un grosso frutto di colore verde, il più grande esistente in natura tra quelli che crescono sugli alberi, molto utilizzato nel sud est asiatico. La polpa ha un sapore che ricorda mela e ananas e viene consumata fresca.
La nostra idea è di mangiare i frutti per pranzo, ma sorge un problema: come li tagliamo?? Partiamo alla ricerca di un negozio di utensili da cucina, ma aimè senza successo. Provo a chiedere informazioni cercando di usare le parole giuste: se chiedessi "dove posso trovare un coltello" mi scambierebbero sicuramente per un pazzo terrorista.
Su consiglio di un passante andiamo al supermercato Coles e compriamo un set di coltelli a poco prezzo, ne approfittiamo per fare anche scorta d'acqua e di alcune provviste. Salutiamo Cairns e partiamo in direzione sud, prima tappa: Mission Beach...

  • I jack fruit

  • Banco di mango

  • Sempre mango..

  • Monkey banana

  • Serie di bancarelle del mercato

Papaya a Cairns

Banco di papaya

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